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“Cavalluccio” Dopo dieci anni di lavoro impiegati dal Movimento Liberale, I rabbini Ortodossi “scoprono” i Bene’ Anusim Italiani

14.02.2013 21:16

Rabbi Barbara Aiello • www.rabbibarbara.com • rabbi@rabbibarbara.com
“Cavalluccio” Dopo dieci anni di lavoro impiegati dal Movimento Liberale, Irabbini Ortodossi “scoprono” i Bene’ Anusim Italiani

di Rabbi Barbara Irit Aiello • febbraio 2013

Il primo a dichiararlo fu Charles Caleb Cotton “Imitazione e’ la forma piu’ alta di adulazione”. Ma in questo caso sono gli Ortodossi che sono arrivati nel profondo Sud Italia a mettere in atto questa affermazione. Il Movimento Bene’ Anusim in Calabria e Sicilia che loro stessi chiamano “nuova” iniziativa e’ in realta’ iniziata dieci anni fa e da quel momento e’ cresciuta ogni anno di piu’. Come Rabbino di due comunita’ Bene’ Anusim e fondatore del Movimento Bene’ Anusim, abbiamo qui una simpatica storia da raccontarvi-una storia che contiene il nostro duro lavoro e che racconta di coloro che hanno tentato, occultando i nostri sforzi, di farsene un merito. Ho chiamato questa pratica come il gioco che fa il papà col proprio bambino mettendoselo sulle spalle, a cavalluccio. Era il 5 Dicembre, 2004 quando mi trovai in un posto che non viene frequentato facilmente da un Rabbino Ebreo, la sala di una Chiesa Cattolica di Lamezia Terme. Avevo appena concluso una Conferenza sugli Ebrei dispersi della Sicilia e della Calabria quando una giovane donna si fece avanti tra la folla che si era formata attorno a me. Monsignor Colafati, che al tempo dirigeva un animato gruppo di Calabresi- l’Associazione Sinergie Culturali -, aveva dato impulso a questo “storico” incontro. Nell’ aprire la chiesa Calabrese con la mia Conferenza “La Judeka di Nicastro e la Storia degli Ebrei,”il Monsignore mi introdusse ad un pubblico di oltre 200 persone Calabresi dicendo quanto fosse importante per ognuno capire la propria storia. Alla mia destra sulla pedana sedeva il noto Professor Vincenzo Villella, il cui libro sulla storia degli Ebrei di Nicastro era uno dei rari e pressochè unici libri esistenti che riconoscesse l’antica presenza storica degli Ebrei in Calabria. Anche se la mia “lingua Italiana” lasciava a desiderare, il pubblico lì seduto ascolto’ rapito da una profonda attenzione, completamente assorbito dall’ascolto della storia della mia famiglia. Quando la Conferenza si concluse, rimasi colpita dal numero di Calabresi locali, che volevano conoscere di piu’ circa questa storia. Fu in questo momento che la giovane donna si avvicino’ chiedendomi di prestarle attenzione. Lei si aggrappo’ a me e mi sussurro’ “ho sempre avvertito dentro di essere Ebrea ma non ho mai immaginato che la mia famiglia potesse essere Ebrea. Mi aiuti per favore”. Il suo nome era Antonella e quando mi disse il suo cognome, ricordai subito che era tra quelli nominati nella lista dell’Inquisizione che avevo riportato alla luce e che indicava le sue discendenze Ebraiche. L’urgenza di Antonella divenne la mia stessa urgenza, e mi ripromisi di aiutarla. Fu quella promessa che diede luogo alle basi di cio’ che poi divenne un decennio di lavoro e studio sulla fiorente popolazione Ebraica che un tempo accolse centinaia di paesini e citta’ Calabresi , e che divenne la mia missione per dare supporto ed aiuto a tutti coloro che “ne volevano sapere di piu’”. Come prima Rabbina donna del Movimento Liberale in Italia, tornai in Calabria, la terra delle mie radici dove organizzai quella che sarebbe divenuta la prima ed unica iniziativa per aiutare gli Ebrei del Sud Italia a riscoprire ed abbracciare quello che era stato nascosto a loro per oltre 500 anni. Ero quindi arrivata per aiutarli a ritrovare le loro radici Ebraiche. In Ebraico diciamo, “Bene’ Anusim” una frase che significa “i figli di coloro che furono forzati”. Forzati? Come?
Piu’ di 500 anni fa, durante il tempo dell’Inquisizione le nostre famiglie furono forzate a scegliere tra due possibilita’: o forzati ad abbandonare la nostra religione Ebraica e quindi forzati a convertirsi, o venire espulsi dalle proprie case e paesi di appartenenza. Come “Bat Anusim”, figlia dei Forzati, ho una esperienza personale con questa tragedia. I miei antenati, Ebrei Spagnoli, furono espulsi da Toledo, Spagna, giungendo in Portogallo, e successivamente in Sicilia dove in fine trovarono rifugio sulle montagne Calabresi per scappare alle persecuzioni dell’Inquisizione, arresti e pena di morte. Mia nonna infatti, Angela Rosa Grande, era una discendente diretta di Matheo de Grande, un “neofita” o “Cristiano Nuovo” le cui proprieta’ e beni vennero confiscati dalle Autorita’ Siciliane dell’Inquisizione della citta’ di Naro. La famiglia fu arrestata per aver “giudaizzato”, ossia per aver praticato le proprie tradizioni Ebraiche segretamente. Infine stabilitisi nel Reventino, nei piccolissimi paesini di montagna tra cui Serrastretta, dove i miei antenati trovarono un luogo per continuare a vivere da Ebrei, ma a seguito della loro spaventosa esperienza, essi scelsero di continuare l’osservanza nella clandestinita’. Per centinaia di anni accesero la candele il venerdì sera, e si astennero dal magiare il maiale, e quando un loro caro moriva si sedevano su sedie basse e coprivano gli specchi in tutta la casa, tradizioni Ebraiche che si praticano ancora oggi. Il 10 Novembre 2005 –nacque l’ Associazione per la ricerca e lo studio sugli Ebrei in Calabria e Sicilia, con sede a Lamezia Terme. L’Avvocato Italo-Americano Dominik Porto (Presidente), lo storico Vincenzo Villella e lo studioso di demografia storica Enrico Mascaro, guidarono tutti gli sforzi ed impegni per organizzare eventi per promuovere la storia e le tradizioni Ebraiche del Sud Italia, promessa che hanno da allora mantenuto fino ad oggi. Grazie ad unsovvenzionamento nel 2006 della Fondazione Vuolo Bernstein, un gruppo filantropico che supporta gli Ebrei Italiani ed il loro patrimonio Ebraico, abbiamo potutoespandere i nostri sforzi includendo Conferenze, Eventi e Lezioni, per i Calabresi che eranocuriosi di sapere delle radici Ebraiche delle loro Famiglie, avvicinando i Calabresi ed i Siciliani alle loro perdute tradizioni Ebraiche appartenute alle loro famiglie attraverso un lavoro condedizione che ha preso piu’ di dieci anni di sforzi.Ricordo, nello specifico alcune iniziative, la Storia del Movimento Bene’ Anusim in Calabria e in Sicilia:

2003
Una intensa ricerca, cominciata in Calabria ed in Sicilia con storie e tradizioni che emergono da
persone del Sud Italia, provenienti da numerosi paesi sparpagliati nel “Meridione”.

2004
In Calabria - Lamezia Terme - Rabbi Barbara Aiello, primo Rabbino Liberale in Italia, tiene la
prima Conferenza sui bene’ Anusim “La Judeka di Nicastro e la Storia degli Ebrei”.

2005
Calabria, Lamezia Terme–Viene fondata in collaborazione con le Autorita’ Italiane
l’ Associazione per la ricerca e lo studio sugli Ebrei in Calabria e Sicilia. L’atto costitutivo
viene redatto presso lo Studio Notarile Dini a Milano il 10 Novembre.
A Piano Battaglia, in Sicilia e Serrastretta, in Calabria – il movimento Liberale conduce il primo
Sefer della Festa di Passover dopo 500 anni.
A Bova Marina, in Calabria – I ricercatori del Movimento Liberale visitano gli scavi dell’antica
Sinagoga ed iniziano una campagna pubblicitaria dei reperti storici con articoli sulla stampa
locale, Gazzetta del Sud - Quotidiano, e sulle TV locali.

2006
La Fondazione Vuolo Bernstein Foundation invia fondi per dare supporto al Movimento dei
Bene’ Anusim.
Inagurazione della Sinagoga Ner Tamid del Sud (“Luce Eterna del Sud”), spesso denominata “La
Sinagoga Calabrese”, prima Sinagoga attiva dopo l’Inquisizione in Calabria dopo 500 anni.
La coppia Anusim, Andy e Lupe si sposano in una Cerimonia Ebraica presso le rovine del
castello di Re Federico II a Nicastro di Lamezia Terme. Il Castello si affaccia sul “Timpone”
l’antico Quartiere Ebraico dove fu offerta agli Ebrei protezione dalle persecuzioni. In questa
cerimonia storica, primo matrimonio Ebraico dopo 500 anni, i Bene’ Anusim locali mantennero
in alto la chuppa sopra lo sposo e la sposa.

2007
La Sinagoga Ner Tamid del Sud, Sinagoga Calabrese, ha ospitato il primo Bar Mizvah in
Calabria dopo 500 anni.
A Selinunte, Sicilia gli anusim celebrarono il Passover con l’antico “Seder Hamishi,” un pasto
storico con preghiere e benedizioni celebrato nel quinto giorno di Passover. Il Seder Hamishi
commemora il pasto segreto celebrato dai Cristiani Siciliani che aprivano le loro case agli Ebrei
locali il quinto giorno di Pesach in modo che gli Ebrei lo potessero celebrare senza che i vicini di
casa e le Autorita’ dell’inquisizione ne fossero al corrente.
La Sinagoga Calabrese organizza il primo weekend di Shabatton di studio per i bene’ Anusim
per le lezioni della Lingua Ebraica, la Kasherut e sulle Tradizioni e l’Osservanza.
Nella prima celebrazione Pubblica di Hanukka’ in Calabria dopo 500 anni, Rabbi Aiello istruisce
45 Bene’ Anusim sull’accensione delle Candele di Hanukka’.

2008
In Calabria a Cosenza, Campo di Concentramento di Ferramonti – eventi ed incontri e
conferenze per divulgare la conoscenza del ruolo delle guardie calabresi nel salvare piu’ di 3000
Ebrei.
Il Centro Culturale degli Studi Ebraici in Calabria (The IjCCC, the American arm of the Italian
Anousim Research Society) ospita la prima Conferenza sulle Radici Ebraiche a New York.

2009
Il Centro Culturale degli Studi Ebraici in Calabria (IjCCC) ospita a New York la seconda
Conferenza sulle Radici Ebraiche con Rabbi Barbara Aiello, il Professor Enrico Tromba con la
ricerca sugli scavi di Bova Marina e l’esperto su DNA Ebraico, Bennett Greenspan. Alla
Conferenza piu’ di un centinaio di partecipanti seguirono per conoscere e riscoprire e
riabbracciare le proprie radici Ebraiche.

2010
Rabbi Aiello e’ invitata a parlare presso l’Universita’ di Roma come fondatore del Movimento
dei bene’ Anusim in Calabria e Sicilia.
La Sinagoga Calabrese ospita il primo Bat Mizvah in Calabria che sara’ il primo di una ragazza
che legge dal rotolo della Torah nella storia Calabrese.

2011
A Palermo, in Sicily, Rabbi Aiello ufficia al Bar Mizvah del Leader laico, Salvo Parrucca-primo
Anusim e prima Cerimonia di Bar Mizvah dopo 500 anni.

2012
Il lavoro di pioniere di Rabbi Aiello con I Bene’ Anusim viene riportato nel documentario
Canadese I Segreti di San Nicandro.” The Secret of San Nicandro.”
Il IjCCC porta un Sefer Torah presso la Chavoura’ Ner tamid Palermo, la prima Congregazione
Moderna Liberale in Sicilia.
La Sinagoga Ner Tamid del Sud accoglie il membro Alessandro Yosef a diventare Bar Mizvah
come il primo allievo Anusim che diventa Bar Mizvah in Calabria.

2013
Rabbi Barbara Aiello e la Comunita’ dei Bene’ Anousim Calabria vengono riconosciuti presso
l’International Holocaust Memorial Day, ospitato dal Consolato Italiano il 27 gennaio 2013 a
Tampa, Florida.

Attraverso questo viaggio di dieci anni , il nostro centro culturale e la nostra Sinagoga hanno organizzato moltissimi servizi per lo Shabat, Eventi per le Feste Ebraiche, Conferenze, e Celebrazioni Culturali oltre a seguire lo studio individuale volto ad illuminare il percorso degli Ebrei isolati, persi e dispersi nel Sud Italia, che così a lungo desideravano ritrovare e apprendere circa il loro patrimonio Ebraico. Per circa un decennio la Sinagoga ed il Centro Culturale sono stati di importanza centrale per il Movimento Liberale che offre un approccio pluralista per l’osservanza all’Ebraismo. Per anni, da allora, abbiamo esteso a mani aperte il benvenuto a tutti coloro che hanno portato le loro storie personali bussando alla nostra porta. Siamo Egualitari, ed offriamo l’opportunita’ a tutte le donne di partecipare equamente ai servizi ed alle feste. Non separiamo le donne dagli uomini e qualunque donna che desideri farlo puo’ toccare, portare e leggere direttamente dal rotolo della Torah. Apriamo i nostri cuori alle famiglie miste e in questi casi non forziamo il partner non ebreo a convertirsi-le nostre stesse storie che risalgono all’Inquisizione affermano che le conversioni forzate sono sempre state problematiche e mai appropriate. Accettiamo come Ebrei sia i figli di padre Ebreo come quelli di madre Ebrea e diamo il benvenuto a persone gay e lesbiche e coppie e con figli che possono vivere apertamente come couples sia come gay che come Ebrei. Stranamente in meno di un anno Rabbini tradizionali, insieme con Rabbini provenienti da Israele, sono arrivati con organizzazioni stanziali in Calabria ed in Sicilia per “scoprire” gli anusim. Nelle interviste televisive ed articoli di giornale i miei colleghi Ortodossi intensamente riferiscono come loro stessi hanno appena scoperto questi Ebrei perduti. In Italiano c’e’ una parola appropriate per questo. Si chiama “Cavalluccio,” che in Inglese si dice “piggy back”, ossia schiena di porco. Dopo dieci anni di sforzi accaniti del movimento di Ebrei Liberali, i miei colleghi giocando a “Cavalluccio” mi hanno fatto un grosso complimento nel cercare di co-optare quegli sforzi sorpassandoli come se fossero i loro. Comunque la nostra missione rimane sempre la stessa. Continueremo a celebrare e ricercare le Radici Ebraiche nascoste dei Bene’ Anusim della Calabria e della Sicilia. Inoltre offriremo a Rabbini tradizionali e Leaders di Comunita’ Ebraiche che hanno discendenti dalle nostre famiglie e che si trovano fuori della Calabria e Sicilia e che sono in procinto di definirsi come l’unico punto di riferimento autentico per gli anusim-offriremo loro che giocano a “Cavalluccio”, schiena di porco, l’opportunita’ di condividere e divulgare secondo le nostre conoscenze, la nostra cultura ed esperienza, che in dieci anni e’ divenuta credibile e diffusa e che ovviamente e naturalmente non puo’ essere ignorata.

Giornata della Memoria a Napoli 27 Gennaio 2013

27.01.2013 00:00

 criticaclassica

Un’intensa celebrazione del “Giorno della Memoria” alla V Municipalità di Napoli

Il giovanee Yosef Amato declama il Kaddish accompagnato al violino dalla madre Yael Amato

Il giovane Yosef Amato declama il Kaddish accompagnato al violino dalla madre Yael Amato

Si è tenuta, domenica 27 gennaio, presso la Sala Consiliare Silvia Ruotolo della V Municipalità di Napoli (Vomero-Arenella), una manifestazione legata al “Giorno della Memoria”, che ha portato un messaggio anche di Pace (Shalom) e di “Riparazione del Mondo” (Tikkun Olam).
Fra le autorità erano presenti, oltre al Presidente della V Municipalità Mario Coppeto, i consiglieri Marco Gaudini, Cinzia Del Giudice, Ida Francioni e Mariagrazia Vitelli mentre, per l’Associazione Amici di Città della Scienza, sono intervenuti il presidente Ferruccio Diozzi, Laura Franchini e Silvana Von Arx e le Comunità Ebraiche Italiane ed Americane, a loro volta, erano rappresentate da Yael Amato (vera anima dell’evento), suo figlio Yosef, Stefania Niccoli Segrè, Miss Jessica Ursell Berkovits, di origine Sefardita da parte di madre.
Dopo un discorso introduttivo del Presidente Coppeto, il coro DoReMiLandia, formato da allievi del 33° Circolo Didattico, preparati da Maria Maddalena Erman, con la collaborazione di Valentina Ricci, ed accompagnati da Francesco Nocerino, tutti appartenenti al Centro Iniziative Didattiche Musicali “NaturalMenteMusica”, ha cantato Gam Gam (portato alla notorietà dal film “Jona che visse nella Balena”) e Hava Naghila.
Ha quindi avuto inizio la Conferenza sulla Shoa, dal titolo “Un Cammino senza Riparo”, apertasi con la descrizione della Diaspora delle Comunità Sefardite, seguita al decreto di espulsione degli Ebrei dal Regno di Spagna, promulgato nel 1492 e preceduto dalle violente persecuzioni da parte dell’Inquisizione.
All’epoca, le popolazioni Sefardite fuggite dalla Spagna e dal Portogallo, si rifugiarono in varie parti d’Europa e del mondo, giungendo anche in Sicilia e a Napoli.
Nella città partenopea il fondatore della Comunità ebraica fu Don Isaac Abrabanel, discendente diretto della famiglia del Re Davide, che ricoprì il ruolo di finanziere del Re delle Due Sicilie.
I fratelli Joseph, Jacob, Samuel e Yehuda ed i figli di Isaac, Samuel, Joseph e Yehuda, tennero a loro volta unita questa Comunità nella tolleranza e nel dialogo con i Vicerè Spagnoli, essendo Bienvenida, moglie di Samuel, la maestra di studi di Eleonora figlia del Vicerè di Napoli, Don Pedro de Toledo.
Le famiglie Sefardite, che avevano stretta parentela l’una con l’altra in quanto formate dall’unione fra cugini e fra rispettivi nipoti, fondarono anche Comunità nel Nord Italia, a Ferrara, Modena, Venezia, Ancona ed in Toscana.
La mattinata è proseguita con alcune toccanti testimonianze, la prima portata da Miss Jessica Ursell Berkovits, che ha raccontato come soltanto tre degli 85 componenti della sua famiglia, che viveva in Polonia (Nachman, la sorella Roza ed una loro cugina), siano sopravvissuti all’Olocausto, in quanto furono gli unici a comprendere che, rimanendo nel loro paese occupato dai nazisti, non avrebbero avuto scampo.
Riuscirono, quindi, in momenti diversi, a fuggire in Russia, non prima di aver assistito ad ogni genere di atrocità a carico degli Ebrei polacchi.
Roza, per esempio, perse il figlio appena nato ed il marito, massacrati davanti ai suoi occhi, e molti altri membri della Comunità vennero destinati a morti atroci, dopo essere stati marchiati a fuoco con un numero che doveva servire alla loro immediata identificazione in caso di fuga.
Altrettanto commovente la storia letta da Wanda Riccio sulla vita di Maria Segrè, di origine livornese e nonna materna di Stefania Niccoli, che nella scuola Vanvitelli di Napoli fu vittima, come i suoi compagni Ebrei, delle leggi razziali del 1938, per cui frequentare una scuola, essendo Ebrea, comportava rischi e discriminazioni.
Maria fu costretta a nascondere la sua identità di donna Ebrea e riuscì a salvarsi, ma gran parte delle famiglie alle quali appartenevano anche i piccoli alunni, furono deportate nei campi di concentramento.
La scuola Vanvitelli aveva fra gli studenti anche Dino Hassan e il suo fratellino, che provenivano da famiglie Ebree elleniche e, non riuscendo ad ottenere la cittadinanza italiana, dovettero far ritorno in Grecia dove li attendeva un tragico destino.
Infatti, le comunità Greche furono sterminate e, ad esempio, quella sviluppatasi a Rodi, alla quale apparteneva anche la famiglia Amato (da cui proviene Yael Amato) perse il 90% dei suoi componenti e si salvò solo chi era emigrato in America negli anni ’20 e ’30.
Non a caso uno dei discendenti americani, Aron Hasson, ha voluto, negli anni’90 del secolo scorso, creare a Rodi un Museo Ebraico, che raccoglie documenti e testimonianze su quella che, prima degli eventi bellici, era una fiorente comunità, formata prevalentemente da Ebrei italiani.
Dopo queste tristi memorie, è stata la volta della lettura di un significativo Messaggio di Rabbi Barbara Irit Aiello, prima donna Rabbino in Italia del Sud per il Movimento Bene’ Anusim, seguito da un altro momento suggestivo, il Kaddish del giovane Yosef Amato che, dal luglio 2012, è diventato Bar Mizvah (ovvero, per la legge ebraica, ha raggiunto la maturità, che si acquisisce all’età di 13 anni e un giorno).
Finale interamente dedicato alla musica, prima con il Sepharad Trio, formato da Yael Amato (violino), Roberta Paturzo (chitarra) e Gennaro Vanacore (flauto), che ha eseguitoAdyo Querida, il cui testo si riferiva all’ultimo struggente saluto degli ebrei Sefarditi alla ingrata Spagna che li stava espellendo, poi con l’Ensemble Musicale Giovanile, diretto da Gennaro Vanacore, che ha interpretato, nell’ordine, Hatikva’ (inno nazionale israeliano), il tema principale della colonna sonora di “Schindler’s List”, composto da John Williams (violino solista Yael Amato) e quello de “La vita è bella”, creato da Nicola Piovani.
Va ancora ricordata una mostra curata dalla scuola Vanvitelli e dalla famiglia Segrè, in collaborazione con gli Amici della Città della Scienza, dove erano riportati documenti relativi alle imposizioni razziali del regime fascista e foto d’epoca di aluni bambini ebrei napoletani, alunni della succitata scuola.

In conclusione una mattinata intensa, caratterizzata da un lungo momento di amicizia, solidarietà e meditazione, fra persone consapevoli che l’unico modo per evitare, nel futuro, il ripetersi di eventi terribili come l’Olocausto, costato al Popolo Ebreo ben sei milioni di morti, è quello di tenere costantemente viva la Memoria su quanto accaduto.feed RSS.